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Un viaggio spazio-temporale nell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche dal 1900 fino al 26 dicembre 1991, data delle dimissioni di Gorbacëv: mutuando il motto di Majakovskij "Guardate, stupitevi. Sono cittadino dell'Unione Sovietica", l'autore romeno ci guida nel suo museo archeologico/filologico come un Virgilio dantesco. Divertendosi, e divertendoci, con una comparazione tra noi (sovietici) e loro (americani), Ernu tramanda al lettore esperienze personali, studi e racconti altrui riguardanti la sua terra sconfinata. Con un linguaggio amicale e l'attendibilità di uno storicista, ci racconta la fine del suo paese attraverso l'analisi delle parole diffuse, degli eventi politici e degli oggetti e degli ambienti del quotidiano. Il suo enciclopedismo è onnivoro: ogni elemento del suo passato, che è elemento del passato di chiunque sia nato in Urss negli anni Settanta, è pregno di significati politici: cartoni animati, romanzi, fiabe, citazioni dai film e "frasi alate", tutti spulciati nelle loro connotazioni sottotestuali.